Per questo, o lo fai bene, o non lo fai affatto.
Volto e segni distintivi
Mai, e dico mai, il volto scoperto. Non basta la classica striscia nera sugli occhi: è ridicola. Devi sparire completamente. Maschere, blur totale, inquadrature tagliate. Stesso discorso per tatuaggi, cicatrici, gioielli, capelli particolari. Tutto quello che ti rende riconoscibile va eliminato. Anche un cane, una moto o un quadro in salotto possono collegarti alla tua vita reale.
Lo sfondo
Non ti serve un set fotografico. Ti basta un telo scuro, un angolo neutro, una parete vuota. L’arredamento è la trappola più comune: chi ti conosce riconosce la tua casa in un secondo. E non c’è maschera che tenga se dietro di te c’è il mobile della nonna.
Foto dedicate
Regola assoluta: mai riciclare. Le foto BDSM devono nascere per questo scopo e vivere solo su profili dedicati. Non devono esistere copie già viste su Instagram, Facebook o altrove. Anche se le censuri, gli strumenti di ricerca immagini trovano comunque la versione originale.
Metadati
Ogni scatto contiene informazioni nascoste: modello del telefono, data, ora, perfino coordinate GPS. Prima di caricare, rimuovi tutto con un software apposito. Non fidarti dei siti: a volte dicono di cancellarli, ma non lo fanno davvero.
Filigrana
Non è invincibile, ma scoraggia i ladri. Aggiungi sempre testo diagonale con nick, data e sito. Chi ruba foto preferisce quelle pulite: renderla fastidiosa da ritoccare ti salva da molti problemi.
Le trappole
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La foto del cane, del balcone, della moto: collegano i tuoi profili.
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Pubblicare la stessa foto su più siti: basta un reverse image e sei sputtanato.
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Avere la faccia coperta ma lo sfondo riconoscibile: errore classico.
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Fidarsi di chi dice “qui non si possono salvare le foto”: falso, basta uno screenshot.
In pratica
Prima di caricare chiediti: se questa foto la vedesse un collega, un familiare o il mio capo, potrei negare? Se la risposta è no, non pubblicarla.
Conclusione
Condividere foto BDSM è un piacere, certo, ma è anche una responsabilità.
Se non applichi queste regole, la tua privacy è già persa.
Vuoi davvero rischiare la carriera, la famiglia o la tua reputazione per una foto scattata in fretta?
Meglio poche immagini fatte bene, sicure e controllate, che cento scatti incoscienti che ti possono rovinare la vita.
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