Potete adottare due strategie diverse:
- Non dirgli nulla, mai. Non avrà alcun riferimento, nessuna data, nessuna speranza concreta. Ogni giorno diventa un’attesa infinita in cui lui, pur di ottenere anche solo una minima possibilità di liberazione, sarà più rispettoso, più attento, più obbediente.
- Dargli una data, ma sempre lontana. Mai vicina. Mai a breve termine. Una settimana, un mese, tre mesi… abbastanza distante da sembrare quasi irraggiungibile. E poi, in base ai suoi comportamenti, potrete decidere se confermare, rimandare o cancellare del tutto quella possibilità. In questo modo avrà un “orizzonte di speranza” che può motivarlo, ma non sarà mai certo, perché voi potrete cambiarlo con una sola parola.
Ricordatevi sempre: uno schiavo eccitato eseguirà molto più facilmente i vostri ordini.
L’attesa come strumento di potere
La cosa più importante è tenerlo sempre eccitato, sempre in attesa. Se gli date una scadenza troppo precisa (ad esempio “una settimana”), lui non penserà ad altro che al giorno della liberazione, e nel frattempo perderà interesse nel servirvi. L’eccitazione, invece, nasce dall’incertezza: dal non sapere se oggi, domani o mai sarà il giorno in cui potrà godere.
Ogni ordine diventa così un passo obbligato verso una possibilità che lui non potrà mai prevedere.
Le paure e le umiliazioni
Per molti uomini, la cintura non è solo eccitazione ma anche fonte di umiliazione e timori:
- E se qualcuno la nota sotto i vestiti?
- Come farò a fare la pipì? Dovrò sedermi?
- Potrò ancora venire?
Verbali: chiamate il suo pene con appellativi femminili, “clitoride”, “micro-cazzo”, o sottolineate la sua dimensione ridicola.
Fisiche: obbligatelo a depilarsi sempre, a scrivere sul pube la sua appartenenza a voi, a indossare intimo femminile, a fare foto in pubblico mostrando la cintura.
Mai ignorarlo del tutto
Attenzione: la peggiore cosa che possiate fare è ignorarlo completamente. Questo, per lui, è già una punizione durissima, ma se protratta a lungo può spegnere l’interesse. Non dovete mai lasciarlo senza stimoli. Un buon metodo è obbligarlo a scrivervi le sue fantasie. Così si autoeccita, si mette a nudo con i suoi desideri e rimane sempre coinvolto.
Come mantenerlo eccitato
La fantasia è l’arma più potente nelle vostre mani. Se riuscite a tenerla viva, lo trasformerete in creta da modellare, pronto a tutto pur di servirvi.
- Se ama lo spanking, ditegli: “quanto vorrei averti ora sulle mie ginocchia per sculacciarti”.
- Obbligatelo a indossare capi femminili sotto i vestiti maschili.
- Fategli comprare la lingerie da solo: dover chiedere mutandine aperte a una commessa sarà per lui un’umiliazione devastante.
- Portatelo a fare shopping: fatelo truccare in un negozio, costringetelo a provare vestiti in camerino.
- Potete persino portarlo a passeggio, attaccando un guinzaglio direttamente alla cintura.
Un altro strumento di potere è la paura. Molti schiavi provano eccitazione nell’essere spaventati, nel sentire l’adrenalina che scorre. Se, per esempio, vi ha confidato un limite (come la paura dei rapporti bisessuali), potete evocarlo come minaccia. Non serve nemmeno metterlo in pratica: basta usarlo per tenerlo in bilico tra terrore ed eccitazione.
Conclusione
Il controllo dell’orgasmo è un’arte sottile: alternare speranza e negazione, illusione e umiliazione.
Ricordate sempre: non ditegli mai una data certa. O lo tenete completamente all’oscuro, oppure gli fate credere in una liberazione lontana, mai vicina, pronta a essere modificata da voi in ogni momento in base al suo comportamento.
Il suo cazzo, la sua mente e la sua libertà devono dipendere solo da voi.
Nessun commento:
Posta un commento